MUSICA E SORDITA’

un binomio perfetto

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Clicca su link per seguire il video dell’intervista de “Il Messaggero” a Elisa Forte , una cantante sorda profonda

Le mie considerazioni su Musica e Sordità

Stimolare l’udito e l’utilizzo della voce significa  stimolare  la  capacità  di espressione e assistere al graduale sviluppo armonico  di tutte le esperienze  uditive.

La musica, utilizzando canali semplici e diretti contribuisce a modificare lo stato umorale della persona con, ad esempio, conseguente contenimento di stati di agitazione. Riattivando la memoria musicale ed “emozionale” si recuperano cosi le informazioni sul presente attraverso la rivisitazione e la riappropriazione dei ricordi e questo è l’importantissimo potere evocativo della musica!

Infine, indurre un comportamento musicale attivo (cantare o suonare uno strumento) favorisce il mantenimento delle abilità motorie, anche attraverso movimenti semplici del corpo aiutando così il processo riabilitativo

Tutto questo cambia se ad avvicinarsi alla musica è una persona sorda?

Innanzi tutto dobbiamo necessariamente distinguere il grado di sordità, le ipoacusie vengono classificate tenendo conto di alcuni fondamentali parametri, ma in linea generale possiamo comunque affermare che la musica non si ascolta solo con l’orecchio, infatti il suono, inteso come suono/vibrazione entra in risonanza con la persona. In questo modo anche una persona sorda riesce a percepire la differenza iniziale tra assenza e presenza di suono.

L’allenamento sonoro è fondamentale per una persona sorda per migliorare la vocalità e il linguaggio, incrementare gli eventuali residui uditivi ed infine migliorare il timbro

Ovviamente si ottengono benefici anche nello svolgimento della vita sociale

Spesso, quando parlo di questi concetti, la prima domanda che mi rivolgono è..come fa un sordo a seguire una lezione di canto o addirittura a cantare?

Mi sono avvicinata al mondo della sordità, dopo la formazione in biomusica e musicoterapia evolutiva, seguendo numerosi seminari della Professoressa Giulia Cremaschi, su musica e sordità, ho imparato che la musica è fruibile da tutti poiché la sua percezione passa attraverso gesti, ritmi, suoni, frequenze e vibrazioni. Dopo anni di studi, approfondimenti, seminari e lavoro musicoterapico accanto a persone con disabilità e persone sorde, posso quindi iniziare a rispondere a quella domanda.

Appoggiandosi sulla cassa di un pianoforte, strumento armonico per eccellenza,  una persona sorda inizia la sua personale percezione uscendo immediatamente dagli schemi dell’apprendimento classico dello strumento. Ottiene cosi la possibilità immediata di fruire e riconoscere i suoni acuti e gravi. In seguito si inizia un lavoro lungo dedicato all’ascolto e al riconoscimento dei suoni singoli ed infine alla riproduzione degli stessi.  Gli esercizi quindi, saranno leggermente diversi dai classici finalizzati a perfezionare le doti canore ma produrranno degli effetti inaspettati e sorprendenti, come ad esempio, ascoltare, riprodurre e saper riconoscere le note anche senza osservare una tastiera! 

Non esistono incontri o livelli omologati uguali per tutti, ma ognuno, secondo le personali attitudini e capacità, può percepire la musica e trasformarla in un bene prezioso di grande supporto pratico ed emozionale.

Rita Silano

PROSSIMO SEMINARIO!!
In sala registrazione con ELISA FORTE, cantante sorda
Una delle tante esibizioni “live”